Angelo Martinelli

Angelo Martinelli (Modena, 17 agosto 1954) è uno scrittore e magistrato ordinario, attualmente giudice presso la Corte di appello di Roma. Per parecchi anni si è occupato di processi penali e di carcere. Tra le sue opere strettamente legate alla sua professione un manuale di tecnica processuale tributaria e testi di economia e finanza contenenti informazioni utili ai fini processuali.

Nel 2014 esordisce in narrativa proponendo ai suoi lettori la “serie” del giudice Angeli, ad oggi composta da 5 pubblicazioni. Il genere letterario è un insolito intreccio tra poliziesco, noir e narrativa classica. Di fatto Angelo Martinelli crea un personaggio che raramente si è letto nella nostra letteratura: un magistrato, sostituto Procuratore, particolarmente curioso, attivo in prima persona nelle indagini, scaltro, estremamente lucido e flessibile nella capacità di giudizio. Cita sonetti, battute di film e strofe di canzoni, affascina le donne senza avvenenza e fa dell’umorismo la sua arma migliore.

In campo narrativo l’unica eccezione al genere del romanzo è rappresentata da Mi chiamavano signor giudice, una raccolta di racconti autobiografici sull’ambiente giuridico di cui Martinelli è profondo conoscitore. Aneddoti reali, o solo in parte distorti, in chiave semi seria il cui scopo appare fin da subito non solo quello di intrattenere goliardicamente il lettore con storie quasi surreali di giustizia e ingiustizia ai loro estremi ma soprattutto quello di ridefinire, certo solo in parte, il comune significato di “giustizia” attraverso una chiara esposizione dei limiti del sistema giudiziario. A partire dai giudicanti stessi.

In Il colore verde dello zero Martinelli scrive che giudici fanno il mestiere di Dio, senza essere Dio; è quindi normale che i giudici abbiano la stessa considerazione di un mediocre chiamato a fare l’intelligente. Giudicare gli altri non è difficile; è semplicemente impossibile. “La verità è potente e prevarrà sempre. Non c’è nulla di strano in questo” – diceva Mark Twain – “a parte il fatto che non è vero”.

Angelo Martinelli è anche autore di alcuni racconti gialli/noir pubblicati in antologie di genere insieme ad autori vari.

Biografia

Formazione

La Corte di appello di Roma.

 La Corte di appello di Roma

La formazione di Angelo Martinelli è stata caratterizzata dal liceo classico, dove ha coltivato l’amore per le lettere e il valore della cultura espresso nelle sue varie forme (ad esse attinge costantemente nelle sue opere) e successivamente dalla facoltà giurisprudenza. Laureatosi con 110 e lode con una tesi in diritto amministrativo. Oltre ad esercitare il ruolo di magistrato partecipa a diversi convegni di diritto tributario come relatore e, sempre in ambito formativo, ha partecipato ad incontri rivolti agli studenti delle scuole superiori per discutere del tema giustizia.

La sua esperienza in ambito giuridico è stata determinante per la creazione del soggetto protagonista dei suoi romanzi, il giudice Angeli, così come le sue competenze hanno agevolato il racconto della realtà, o di una quasi-realtà, vissuta nelle aule di tribunale come quelle della Corte di appello in cui ancora esercita la sua funzione, nel comune di Roma.

Letture

Friedrich Dürrenmatt, Piero Chiara, Georges Simenon sono alcune delle letture più importanti che hanno influenzato la formazione letteraria dell’autore.

 

Opere

Manuali giuridici

 

Romanzi

 

Apparizioni in antologie

Antologie di autori vari che contengono racconti di Angelo Martinelli (solo titoli usciti in Italia):

  • 2017 – Antologia in prossima uscita (Sensoinverso, 2017)

 

Altri progetti

Martinelli ha dimostrato impegno nel sociale non limitandosi a esercitare le sue funzioni di magistrato nelle carceri ma, ad esempio, proponendosi in maniera (probabilmente unica) come giudice-allenatore di una squadra di calcio di detenuti.

Recensioni

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